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Assistentato di Lingua Straniera

Progetti Attivati in questo campo nella scuola

Assistentato in lingua straniera

Gli assistenti di lingua sono studenti o neolaureati in lingua italiana o romanza provenienti da Austria, Belgio, Francia, Regno Unito, Irlanda, Repubblica Federale di Germania e Spagna, ai quali il Ministero dell’Istruzione, del’Università e della Ricerca offre l’opportunità di perfezionare gli studi sulla lingua e la cultura italiane mentre svolgono attività di collaborazione con i docenti di lingua straniera nelle scuole italiane.

Gli Assistenti di lingue sono quindi generalmente anch’essi studenti che, pur non essendo ancora docenti, sono impegnati in una attività didattica per l’intero anno scolastico nelle scuole Italiane di diverso ordine e grado.

Gli assistenti, che non hanno esperienza didattica, soprattutto per quanto riguarda l’insegnamento della loro lingua madre in un paese straniero, sono chiamati ad operare secondo le direttive e il progetto didattico del docente di lingua straniera titolare di classe.

Da questo loro particolare ruolo nascono le valenze e i pregi maggiori della loro presenza nella scuola.

Gli assistenti di lingua in Italia rappresentano un importante collante generazionale tra la classe e l’insegnante e offrono modelli culturali autentici e contemporanei, che rispecchiano l’epoca, gli interessi e la vita sociale degli studenti.

Nel campo della cooperazione educativa internazionale gli scambi di assistenti costituiscono un elemento importante.

Ciascuno dei paesi partecipanti a questi scambi si impegna a ricevere un certo numero di assistenti stranieri nel proprio territorio e ad inviare propri assistenti negli altri paesi.

Attualmente l’Italia attua scambi di assistenti sulla base di programmi esecutivi in base ad accordi culturali bilaterali con

  • Austria
  • Belgio
  • Francia
  • Regno Unito
  • Irlanda
  • Repubblica Federale di Germania
  • Spagna

La scuola Italiana accoglie ogni anno circa 300 giovani assistenti di lingua e ne invia altrettanti negli altri paesi, secondo il principio della reciprocità dello scambio culturale.

Infatti, la presenza degli assistenti stranieri favorisce la dimensione interculturale nei diversi sistemi educativi, coinvolgendo un gran numero di potenziali insegnanti che porteranno le loro esperienze a centinaia di migliaia di alunni europei.

Il beneficio che un assistente riceve dal soggiorno proviene essenzialmente dalla pratica quotidiana della lingua del paese d’accoglienza, dalla conoscenza più approfondita della cultura, della vita sociale e dei modi di vivere delle persone con cui è in relazione quotidiana. Dall’attività didattica e pedagogica svolta con gli insegnanti, egli acquisisce la conoscenza delle diversità dei sistemi educativi legati alla storia e alle esigenze sociali spesso diverse da Paese a Paese.

Poiché gli scambi vengono attuati su base annuale, gli assistenti sono diversi ogni anno e, pertanto, essi portano costantemente, nella scuola ove sono destinati, una freschezza di linguaggio ed una sempre rinnovata attualità di lessico e di personale interpretazione della cultura sociale del proprio paese.

L’assistente approfitterà dei campi di attività che il docente titolare gli avrà assegnato per offrire agli studenti un ampliamento dello scenario culturale, con particolare riferimento all’attualità e alla vita reale del proprio Paese. L’attività di conversazione non si esaurisce, quindi, in un doveroso esercizio. Lo sviluppo della conversazione, così come si intende nella realtà dei rapporti interpersonali, tende a rincorrere interessi e curiosità che a mano a mano scaturiscono dall’argomento d’origine.

Conversare consente di rafforzare e approfondire la conoscenza dei significati e di ampliare il lessico.

In questo ambito, lo sviluppo dell’abilità di comprensione orale è estremamente importante e l’uso delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione offre modelli diversi e autentici di lingua parlata.

Le scuole italiane sono dotate di supporti tecnologici utili per il corretto svolgimento delle attività didattiche.

Nella scuola italiana lo studio di una prima lingua straniera (l’inglese) inizia già nella scuola primaria, per continuare nella secondaria di primo e di secondo grado, accanto ad una seconda lingua comunitaria. Diffuse esperienze dimostrano che gioca in favore del più facile apprendimento, già nell’età prescolare, la curiosità e l’entusiasmo nell’avvicinare nuovi linguaggi.

 (per approfondimenti http://www.assistentilinguastraniera.it/)