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Indicazioni sulla gestione della Didattica a Distanza

Colleghi,

come già avrete avuto modo di vedere, il Dirigente Scolastico con le circc. n° 269 del 14/03 e 270 del 15/03, recanti rispettivamente “Disposizioni per la gestione della Didattica a Distanza” e “Disposizioni per la fruizione della Didattica a Distanza ( DAD)”, che vi invito, qualora non lo aveste già fatto, a consultare sul sito web dell’Istituto, ha impartito direttive rispetto all’utilizzo, da parte di docenti e studenti, di tale per noi nuovo sistema operativo.

In relazione a quanto disposto, pertanto, mi permetto di fornire alcuni chiarimenti/consigli, prendendo spunto da alcuni interrogativi che mi sono stati posti da alcuni nostri colleghi, ma che credo possano essere anche di altri e la risposta o comunque la riflessione sui quali, pertanto, credo possa essere utile a tutti.

1)      Innanzitutto, la circ. n° 269 citata introduce l’obbligo di FIRMARE IL REGISTRO ELETTRONICO (problematica che era emersa, se ricordate, anche nel corso della videoconferenza relativa al ns. Dipartimento del 13 marzo u.s.e rispetto alla quale eravamo in attesa di direttive) sia per lo svolgimento di ATTIVITA’ DA REMOTO (quelle effettuate tramite Google Classroom), sia di quelle IN PRESENZA (videoconferenze). Entrambe, come già detto, vanno programmate in AGENDA SPAGGIARI (ed anche in Classroom) e poi vanno Firmate una volta effettuate, secondo il proprio orario di servizio. Pertanto, io consiglio di caricare i materiali, se possibile, nell’ambito del proprio orario di servizio ed anche se fosse fatto in altro momento (la circ. prevede che si faccia entro le 18,00) di registrare tale operazione e firmare secondo l’orario di servizio stesso;

2)      sarete a disposizione, come i colleghi curriculari, secondo il vs. orario di servizio cioè, se qualcuno vuole, vi può scrivere per mail o chattare o chiamare (a seconda dei canali di comunicazione che avete attivato) in quelle fasce orarie. Ciò in modo tale di stare a disposizione dei ragazzi solo nel vs. orario di servizio ed evitare di essere reperibili h 24, anche se mi rendo conto che ciò potrebbe rivelarsi una "pia illusione". Resta inteso, che, come detto ormai più volte e ribadito nella videoconferenza di Dipartimento, è possibile operare anche con altri strumenti oltre Classroom e Meet (che restano, tuttavia, quelli per così dire “ufficiali”), o, se volete, in momenti ulteriori rispetto a questi. Però, magari, vi consiglio di mettere in chiaro questa regola con i ragazzi, spiegando loro che eventuali deroghe potrebbero essere valide solo in casi particolari o per particolari esigenze e non, quindi, sistematicamente. Quanto detto vale soprattutto per i ragazzi con programmazione cosiddetta “per obiettivi minimi”, o per quelli con obiettivi differenziati che, però, effettuano prevalentemente attività in classe. Resta inteso, invece, che, per quanto riguarda coloro che lavorano con ragazzi con programmazione cosiddetta “differenziata” e per i quali è improponibile il rispetto di tali tempistiche, resta al “buon senso” ed alla libera iniziativa dei docenti, in raccordo con le famiglie, individuare gli strumenti ed anche i “momenti” più idonei ad intrattenere relazioni a distanza;

3)      la circ. n° 269 recita testualmente che "Tali videolezioni in presenza non possono essere svolte al di fuori del proprio orario di lezione e devono obbligatoriamente essere riportate in agenda come appuntamento con i nostri studenti". Pertanto, direi che, di norma, non si possono effettuare videolezioni fuori del proprio orario di servizio (anche per non affaticare troppo i ragazzi). In ogni caso, farle sarebbe una libera scelta del docente, quella, cioè, di fare attività oltre il proprio orario, analogamente a quanto avviene nelle canoniche attività "in presenza", quando si resta un po' di più per spiegare/approfondire/supportare nello studio. In ogni caso, direi che tali eventuali ulteriori attività non vanno registrate nè su Classroom, nè su Spaggiari, nè tantomeno vanno firmate su quest'ultimo. Resta inteso, anche qui, che a questa regola può derogare il lavoro fatto con quegli studenti disabili che non effettuano attività di classe, per i quali, come detto sub 2), si possono applicare modalità diverse;

4)      qualora un docente di sostegno voglia, nel proprio orario di servizio effettuato con ragazzi che normalmente non seguono le ordinarie attività di classe e per i quali, pertanto, sono state individuate ed organizzate attività anche a distanza diversificate (per capirci quelli “più gravi”), vogli utilizzare tali ore per seguire, invece, videoconferenze programmate nelle sue classi dove, invece, lavora con ragazzi con obiettivi minimi, questo come detto in Dipartimento è senz’altro possibile. In tal caso consiglio di firmare il registro della classe dove viene svolta in quel momento effettivamente l’attività, cioè dove si effettua la videoconferenza. Del resto, ciò è senz'altro giustificato dal fatto che in quel momento non effettuiamo attività nella classe "in orario", un po' come può accadere quando, in presenza,  lo studente di quella classe è assente ed andiamo, magari, a fare attività in un'altra;

5)      qualora un docente di sostegno voglia partecipare a videoconferenze ulteriori oltre il proprio orario di servizio, può senz’altro farlo, anche se credo sia inutile firmarla, perchè sono comunque ore "in più" frutto di una “libera scelta” del docente (analogamente a quanto esposto sub 3).

 

Augurandomi di aver contribuito a chiarire qualche punto, in un momento ed in una situazione che non può non far sorgere molti quesiti su come operare (non dimentichiamo, infatti, che siamo stati tutti “catapultati” in una situazione mai sperimentata prima d’ora!), vi invito ad avanzare ulteriori interrogativi, qualora ve ne fossero ed io cercherò di aiutarvi/condividere/collaborare/supportarvi chiedendo, se del caso, a mia volta supporto e confronto al Dirigente Scolastico ed a tutti coloro (come i componenti del team digitale) possano aiutarci a trovare risposte adeguate e, magari, come adesso, divulgare le risposte a tutti, perché il problema di uno di noi, magari, può diventare, prima o poi, anche di altri, specificando comunque, come la prima linea direttiva, la “stella polare” che deve guidare il ns. lavoro in questa fase non può non essere il BUON SENSO.

Intanto vi ringrazio ancora per lo splendido lavoro e per la collaborazione e resto a vs. disposizione.