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Lettera della dirigente agli studenti


Cari ragazzi,

il mio pensiero in queste poche righe per gli auguri di Pasqua  si rivolge a voi: dopo lo sconcerto per quanto sta accadendo, dopo la convulsa riorganizzazione di una didattica nuova, dopo tanti giorni di distanza fisica e di grande sforzo per la nostra tenuta psicologica, chiudete i vostri PC, tablet o smartphone, fermatevi un attimo con la vostra famiglia e con chi amate e vivete un momento intenso di sentimenti e di forte speranza che insieme ne verremo fuori più forti e consapevoli di prima. Non rincorriamo il miraggio che tornare alla vita di prima sia realmente la cosa giusta, pensiamo a come, in realtà la vita di prima avesse tanta bellezza inconsapevole ma anche qualche errore, errori come la mancata consapevolezza del nostro essere natura e non puro artificio, l’essere convinti che solo l’economia potesse reggere le sorti della nostra e della vita del mondo, che solo il possesso, l’"avere" potesse renderci felici … In questo momento tragico e paradossale abbiamo scoperto che la nostra vita è relazione, che la nostra fragilità si fa forza con la fragilità di chi ci cammina accanto, abbiamo scoperto che  inclusione, comunità e valori sociali sono le vere pietre miliari della nostra vita. Torneremo alla “normalità” – sapete, tuttavia, quanto questa parola non mi piaccia perché non ne capisco il senso e la direzione- ma il mio augurio più forte è che sia una nuova “normalità”, più sincera, più intensa e più carica del volto bello della nostra umanità.