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I nostri studenti ambasciatori di pace in Giordania


 
Gli studenti dell'Istituto "Patrizi Baldelli Cavallotti" di Città di Castello ambasciatori di pace in Giordania: è il progetto di alternanza scuola lavoro "Impastiamo forme di pace", presentato a Perugia a Palazzo Cesaroni. Il progetto, rivolto a otto alunni maggiorenni dell'Istituto, quelli dell' indirizzo Enogastronomia Settore Cucina e per quello "Servizi per l'Agricoltura e lo Sviluppo rurale e Tecnico agrario". I ragazzi, insieme a quattro docenti tra cui la dirigente scolastica, dal 5 al 14 aprile terranno incontri formativi e lezioni pratiche con un gruppo di profughi siriani ed iracheni che alloggiano presso una Comunità di accoglienza di Amman (Giordania), che vede tra i gestori anche l' associazione Habibi, che partecipa al progetto. "Voglio fare un grande plauso" ha sottolineato la presidente dell' Assemblea legislativa Donatella Porzi. "Una iniziativa che è riuscita a catalizzare, ha aggiunto, un' intera comunità regionale e che è l'esempio di come educare i nostri giovani alla cittadinanza attiva". "Quando si condivide la strada, ha detto ancora, si può lavorare e si raggiungono gli obiettivi. Esperienze come queste non si cancelleranno tanto facilmente". Obiettivo del progetto è trasmettere loro competenze, conoscenze e abilità nel settore enogastronomico e delle filiere di produzione locali. Nello specifico, è stato spiegato, gli studenti si occuperanno di lezioni tecnico-pratiche di enogastornomia e cucina, prodotti caseari, panificazione e arte bianca. Un appuntamento che è valso anche il riconoscimento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che riceverà al Quirinale una delegazione di studenti. "E' solo un'etichetta quando si parla di ragazzi immersi nel disagio, ha detto la dirigente scolastica Marta Boriosi, io non ci credo e anzi, posso testimoniare il grande entusiasmo con cui i nostri studenti hanno accolto l'iniziativa". "Città di Castello si sta ponendo all'avanguardia nell'educazione alla cittadinanza dei nostri giovani, ha detto l'assessore Cestini, costruendo e mettendo insieme buone pratiche per costruire un percorso verticale di interscambio, che parta dalle scuole materne". "Andiamo ad intervenire su vite sospese, ha spiegato il vescovo, monsignor Domenico Cancian, che accompagneremo e sosterremo verso il futuro. L' ideale si deve concretizzare, altrimenti rimane per aria. E i ragazzi ci danno spesso importanti lezioni, dimostrando con i fatti la passione per la vita". Soddisfatta l'associazione Habibi, così come Giandomenico Martinelli della Spi Cgil, che partecipa al progetto. "Onorato di essere tra i ragazzi che partiranno", ha detto Giosué Biagioni. "Tutto è nato per caso, ha detto il professor Emanuele Ascani, tra gli organizzatori del gruppo, in un pranzo con il vescovo Cancian, durante il quale ci siamo dati una missione".
I nostri studenti ambasciatori di pace in Giordania