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L’Istituto "U. Patrizi" sul podio!


CITTA’ DI CASTELLO – Una trasferta fino ad Alba, per la cerimonia finale della XVI Edizione di “Bere il Territorio”, Concorso Letterario Nazionale finalizzato a stimolare i partecipanti a narrare il loro rapporto con il vino, promosso dall’associazione Go Wine, la cui mission è valorizzare la cultura del vino e dell’enoturismo. Per l’Istituto Agrario ‘Ugo Patrizi’ di Città di Castello, partecipare ad un appuntamento di livello, finalizzato, tra l’altro, a dare rilevanza culturale al tema della viticoltura, ha rappresentato un’insolita sfida ed un’inusuale modalità didattica. Figurarsi poi, se quella scommessa è stata vinta ed il testo in Concorso (presentato, come da Bando, entro il termine ultimo del 10 marzo – ndr), è risultato il vincitore della sezione speciale riservata agli Istituti Agrari.

Bere il Territorio

Ad essere insigniti del riconoscimento che ha premiato la ricerca volta al recupero e alla propagazione di vitigni autoctoni dell’Alta Valle del Tevere, cinque studenti dell’indirizzo Tecnico e Professionale, Alessio Raffanti, Brando Falaschi, Maria Veronica Taddei, Eleonora Guidi e Alice Pietosi. Una premiazione, quella di sabato 1 aprile, vissuta con grande emozione dai ragazzi e dal gruppo di insegnanti che li hanno seguiti passo passo ed accompagnati. Il gruppo di lavoro, sottolineano dalla scuola, è stato formato secondo la metodologia delle classi aperte ed i ragazzi, appartenenti appunto ai due indirizzi, sono stati guidati dalle docenti di lettere Emilia Mangioni e Sara Lucaroni e supportati dai professori dell’area tecnico-professionale Alessandro Baldicchi, Lauretta Polidori e Thierry Beccafichi.

Nel pensare quale argomento trattare, spiegano sempre dalla scuola, per i partecipanti non c’è stata alcuna perplessità: ‘raccontiamo la nostra esperienza scolastica’ hanno concordato. Così l’elaborato in concorso è partito dal progetto di ricerca “Recupero di vecchie varietà di viti autoctone a rischio di estinzione”. Avviato all’Ugo Patrizi fin dal 2008 e riconosciuto per la sua validità ad Expo, propone di salvaguardare le varietà a rischio di estinzione grazie al reimpianto di un vigneto dal quale produrre “vini nuovi da uve vecchie”.

Dall’esperienza vissuta alla parola narrata il passo è stato breve e le fasi del percorso scolastico sono state ricostruite e descritte, al pari delle ricerche su varietà e tradizioni locali; il tutto armonizzato da una descrizione-narrazione che ha fatto presa sulla commissione giudicatrice – composta da Giorgio Barberi Squarotti (Università di Torino), Gianluigi Beccaria (Università di Torino), Valter Boggione (Università di Torino), Bruno Quaranta (La Stampa-Tuttolibri), Massimo Corrado (Associazione Go Wine) – affascinata da quanto viene realizzato all’interno dell’Istituto umbro. Visibilmente emozionati, i cinque studenti sul palco della nuova Sala Fenoglio hanno ritirato il premio (consistente in un assegno di 500 euro – conferito a ciascun vincitore delle sezioni previste – ndr), ma soprattutto l’attestato che conferisce una sorta di bollino di qualità ad uno dei tanti momenti del percorso di un Istituto che rappresenta degnamente la Regione.

“Nel loro elaborato – la considerazione degli insegnanti – i ragazzi sono riusciti a coniugare i saperi caratterizzanti l’area professionale con quelli dell’area umanistica e questa è stata la più grande soddisfazione, saper unire le conoscenze settoriali all’abilità di scrittura, vedendo riconosciuto il loro impegno”.