L’Istituto Agrario Patrizi celebra i 70 anni della dichiarazione universale dei diritti umani.
Settanta anni fa (10 dicembre 1948), i rappresentanti delle Nazioni Unite, scrivevano quella che sarebbe passata alla storia come Dichiarazione universale dei Diritti Umani. Il documento recita: Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza. Questo articolo oggi è risuonato all’interno dell’Aula Magna dell’Istituto Patrizi, quando gli studenti, riuniti in assemblea, hanno ricordato quell’importante momento storico. Gli alunni, guidati da insegnanti e rappresentanti di istituto, hanno riflettuto sull’importanza dei diritti umani universali e sul fatto che bisogna difenderli ogni giorno. A questo proposito si è ricordato il giovane studente friulano Giulio Regeni, rapito, torturato e ucciso in Egitto nel 2016 e Paola Clemente, vittima del caporalato, morta di fatica nei campi di Andria nel 2015. Proprio alla memoria di Paola è intitolato il frutteto biologico della nostra scuola. Giulio e Paola sono solo due dei tanti esempi di diritti violati che noi abbiamo il dovere di conoscere e ricordare. L’incontro si è poi concluso con la lettura della famosa frase di Eleanor Roosevelt: «Dove iniziano i diritti umani universali? In piccoli posti vicino casa, così vicini e così piccoli che essi non possono essere visti su nessuna mappa del mondo». Ognuno di noi può contribuire alla lotta per i diritti umani perché, come diceva John Lennon nella canzone Imagine: You may say I’m a dreamer. But I’m not the only one. Memori di questo messaggio di pace e di speranza gli studenti si sono posizionati nel prato della scuola e hanno formato uno dei simboli più famosi al mondo. Nelson Mandela amava dire ai giovani: “La pace è un sogno, che può diventare realtà… Ma per costruirla bisogna essere capaci di sognare.” Oggi al Patrizi abbiamo sognato, tutti insieme, un mondo diverso… un mondo dove pace e fratellanza non sono utopie astratte, ma mete possibili, verso le quali ognuno di noi deve tendere.