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La nostra didattica a distanza


In piena emergenza Coronavirus, è tempo di un primo bilancio, anche da parte della nostra scuola, sulla Didattica a Distanza che i nostri tre istituti hanno saputo mettere in campo per fronteggiare la sospensione delle attività scolastiche in presenza.

Un immenso “compito di realtà”, come è stato definito più volte, per il quale le scuole hanno cercato di dare una risposta rapida ed efficace per continuare a svolgere il proprio lavoro. Ma non è solo questo, naturalmente. Anche l’International Campus Patrizi Baldelli Cavallotti ha voluto e saputo dimostrare che c’era e che c’è anche adesso, in un momento storico in cui l’isolamento sociale pesa come macigni e la scuola manca più di quanto ognuno si sarebbe aspettato. Una situazione di emergenza tale che, se da un lato ha messo in difficoltà famiglie e docenti, dall’altro ha stimolato la scuola a mettersi in gioco accettando una nuova sfida: portare avanti la didattica ma soprattutto stare vicina ai propri studenti con tutti i mezzi che la tecnologia oggi è in grado di fornirci. Ogni docente ha dovuto riadattare le proprie competenze a quelle richieste da una piattaforma su cui impostare il lavoro in modo sicuramente nuovo e  dove si stanno sperimentando tutta una serie di nuove abilità, non solo tecniche ma anche in qualche modo pedagogiche. E se è vero che nessuna educazione a distanza potrà mai supplire la complessa e ricca rete di relazioni significative che si creano nelle classi in presenza, la scuola ha tentato comunque di cogliere tutte le opportunità, anche creative, che la Didattica a distanza può offrire.

Pur procedendo per gradi, consentendo a tutti di adattarsi a questa nuova modalità di lavoro, la nostra scuola si è attivata da subito formando i docenti e rispondendo alle molteplici problematicità anche operative delle famiglie, riuscendo in poco tempo ad entrare nelle case di tutti i propri studenti. La scuola si è spostata ma ha mantenuto la propria identità di comunità educante. Un’azione in continuo divenire e  dove anche il monitoraggio rimane costante, ragion per cui è stato virtualmente somministrato ai ragazzi un questionario che potesse mettere in luce aspetti positivi e criticità riscontrate, molte delle quali da ricondurre ad oggettive difficoltà di device o di connettività.

I nostri studenti hanno risposto prontamente e il dato che ne viene fuori ci conforta e stimola al tempo stesso: tra le percentuali positive  che oscillano sempre da un giudizio “buono” oppure “ottimo” nelle varie voci indicate, ciò che ci appare come particolarmente significativo, è sicuramente la percezione chiara da parte degli studenti  del supporto che gli insegnanti hanno saputo dare nell’emergenza e nel prosieguo di questa didattica non ordinaria  che sicuramente non avrà rapida risoluzione. La scuola dunque, adesso più che mai, può e deve confermarsi come maestra di vita  non tanto rispetto al traguardo da raggiungere ma in base al miglior percorso che può garantire ai suoi ragazzi. E allora continuiamo a camminare, in sentieri nuovi, forse più difficili, ma con la certezza di essere comunque sempre insieme.