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La letteratura di genere nei secoli XVI e XVII


Venerdì 10 e sabato 11 novembre, rispettivamente a Palazzo Bufalini di San Giustino e a Città di Castello, si è svolto in due giornate, un Convegno internazionale di studi dedicato a Francesca Turini Bufalini e la letteratura di genere. L’iniziativa è organizzata da Polo museale dell’Umbria, Centro Studi “Mario Pancrazi”, Liceo “Plinio il Giovane” di Città di Castello, Associazione storica dell’Alta Valle del Tevere,  Amici dei musei e monumenti “Porta dell’Umbria”.

Nell’ultimo decennio è aumentato l’interesse per l’opera di Francesca Turini Bufalini (1553-1641). Il convegno fa seguito a quello che si svolse sempre a San Giustino nel 2012 i cui atti sono usciti nella rivista “Letteratura Italiana Antica” diretta da Antonio Lanza. Dell’autrice nel 2005 sono state pubblicate, a cura di Paolo Bà, le Rime Spirituali sopra i Misteri del Santissimo Rosario, nel 2010 le Rime (in parte tradotte in inglese da Costa-Zalessow e Borrelli), nel 2013 Il Florio, poema cavalleresco fino ad allora inedito, e nel 2016 I Madrigali. Contrariamente a quanto si possa pensare, non sono poche le donne protagoniste nel XVI e nel XVII secolo della vita culturale del tempo.

Venerdì 10 a Palazzo Bufalini si è parlato della trasformazione patrimoniale dei marchesi Bufalini nei sec. XV – XVI (Laura Giangamboni), della vita e degli scritti di Francesca Turini Bufalini (Paolo Bà), del petrarchismo riscontrabile nelle Rime (John Butcher), della scrittura spirituale femminile alla fine del Cinquecento (Adriana Chemello), del Florio, poema tra l’eroico, il religioso e il cavalleresco (Floriana Calitti) mentre dalle ore 15.00 alle 18.00 si è trattato della poetessa nei documenti archivistici del Castello di San Giustino (Enrico Mercati), della vita domestica della scrittrice (Giuditta Rossi), della sua produzione lirica “appartata” (Antonio Lanza), sulla “voce della vedova, temi e motivi da Giovanni Boccaccio alla Turini Bufalini” (Ilaria Rossini).

A coronare il successo dell’evento ha contribuito il supporto competente e  professionale dei nostri allievi che hanno curato l’accoglienza dei convegnisti ed hanno letteralmente sedotto i partecipanti con delle deliziose preparazioni culinarie servite nelle storiche cucine del Castello Bufalini, una cornice che ha dato valore e lustro alle giovani professionalità dei nostri allievi del corso Alberghiero. Un grazie ai docenti Zara, Cii, Ascani, Celestini, Crulli e Arrabito che hanno sapientemente coordinato e guidato le giovani leve della futura Ristorazione. 

(L.C.)

 

Francesca Turini Bufalini e la letteratura di genere